Il progetto BEACHMED-e è un’Operazione Quadro Regionale
(OCR) fra
Regione Lazio
(IT), capo
fila, e
Regione
Emilia-Romagna
(IT), Regione
Toscana (IT),
Regione
Liguria (IT),
Conseil
Général de
l’Héraeult
(FR), Service
Maritime et
Navigation du
Languedoc-Roussillon
(FR),
Generalitat
Catalunya
(ES), Regione
Macedonia
Orientale e
Tracia (GR),
Regione Creta
(GR).
L'obiettivo
generale del
progetto è
l'individuazione
ed il
perfezionamento
dei mezzi
tecnici ed
amministrativi
per una
gestione
strategica
della difesa
dei litorali,
per uno
sviluppo
sostenibile
delle zone
costiere del
Mediterraneo,
sviluppando i
temi già
trattati dal
progetto
precedente
BEACHMED
(Interreg IIIB
- Medocc). Il
progetto è
stato
ufficialmente
lanciato nel
luglio 2005 e
finirà nel
giugno 2008,
con una durata
totale di 36
mesi. Il
Budget totale
ammonta ad €
7.668.366,50,
in parte
finanziati dal
FEDER (54%) ed
in parte dal
cofinanziamento
dei partners
(46%).
Le fasce costiere sabbiose dei paesi industrializzati
rappresentano
un territorio
di particolare
interesse
strategico per
lo sviluppo
sostenibile,
dove il
benessere
economico e
sociale e la
protezione
degli
ecosistemi
naturali
devono
combinarsi
secondo gli
obiettivi
della Gestione
Integrata
delle Zone
Costiere
(GIZC).
Le
potenzialità
di sviluppo
che
coinvolgono le
comunità delle
coste basse
europee in
relazione alla
loro
collocazione,
sono numerose
ed importanti
tra cui si
possono
citare:
-
Lo
sviluppo delle
infrastrutture
urbane
-
Lo
sviluppo delle
attività
turistiche
-
Lo
sviluppo delle
attività
industriali e
commerciali
associabili ad
infrastrutture
portuali e
nodi di
trasporto
multimodale
-
Lo
sviluppo degli
habitats di
particolare
pregio ed
unicità
Tuttavia le spiagge sono delimitate verso mare da una
linea di
demarcazione
(linea di
riva) che, dal
punto di vista
morfologico,
rappresenta un
ambito
territoriale
legato ad un
delicato
equilibrio tra
l’azione del
mare e la
disponibilità
di sedimenti
sabbiosi sulla
costa. Questo
equilibrio è
particolarmente
sensibile
rispetto a
fenomeni che
hanno assunto
una rilevanza
a scala
globale e che
sono
strutturalmente
legati al
nostro modello
di sviluppo:
-
Vulnerabilità rispetto alle conseguenze dell’effetto
serra
(innalzamento
del livello
medio del
mare, eventi
meteomarini
estremi)
-
Vulnerabilità rispetto al diminuito apporto di
sedimenti da
parte dei
corsi d’acqua
(sbarramenti,
opere
fluviali,
difesa del
suolo
dall’erosione, impermeabilizzazione
superfici)
-
Vulnerabilità rispetto allo smantellamento delle
strutture di
difesa
naturali per
urbanizzazione
(praterie di
Posidonia,
sistemi
dunari,
vegetazione
costiera
autoctona)
-
Vulnerabilità rispetto all’inserimento di
infrastrutture
costiere che
incidono sul
trasporto
litoraneo dei
sedimenti
(moli, porti,
dighe foranee,
scogliere
emerse o
soffolte)
Rispetto a ciascuna delle vulnerabilità citate, che nel
loro insieme
già comportano
forti
arretramenti
della linea di
riva con
ingenti danni
ambientali ed
economici,
occorre
individuare
strategie
altrettanto
globali e di
ampio
orizzonte
temporale.
Sulla scorta
di quanto già
dedotto dal
progetto
BEACHMED, è stato possibile
impostare
un’azione per
fare un salto
di qualità in
questo
delicato
settore,
portando
alcune delle
iniziative già
assunte ad una
conclusione
operativa più
avanzata ed in
forma estesa
ad interi
ambiti
territoriali
europei,
sviluppando in
maniera più
specifica
alcuni temi
che si sono
rilevati
strategici con
ricadute di
grande utilità
pratica,
delineando
forme
organizzative
a livello
europeo
finalizzate
alla gestione
di questi
temi. In
effetti
nell’ambito
della politica
europea delle
zone costiere
(Comunicazione
della
Commissione
europea al
Consiglio e al
Parlamento
europeo sulla
gestione
integrata
delle zone
costiere: una
strategia per
l’Europa –
COM/2000/547)
viene posto
con forza il
problema di
impiegare
modelli di
pianificazione
che tengano
conto dei
molti fattori
che concorrono
alla
determinazione
dei problemi
di questo
ambito
territoriale.
Nel momento in
cui la
pianificazione
per lo
sviluppo di
una zona
costiera non
si rapporta
con
l’eventualità
che la stessa
zona possa
letteralmente
“scomparire”,
è evidente che
qualsiasi
iniziativa in
tal senso è
destinata al
fallimento. In
definitiva se
non viene
caratterizzato
il problema
dell’erosione
dei litorali
in quanto
problema
strutturale
del nostro
modello di
sviluppo e se
non vengono
concretamente
prospettate
soluzioni a
basso impatto
ambientale ed
a lungo
respiro per
contrastare il
fenomeno
dell’erosione
costiera,
qualsiasi
programma di
Gestione
Integrata
delle Zone
Costiere non
ha alcuna
possibilità di
successo. Il
titolo
dell’operazione
fa esplicito
riferimento ad
un’evoluzione
del progetto
BEACHMED
e si focalizza
sul problema
“gestionale”
dell’argomento
in quanto si
attendono
specifici
risultati in
tale
direzione.
Il fenomeno dell’erosione delle coste basse è ancora più
esaltato dal
fatto che la
richiesta di
spazi
costieri, per
le citate
potenzialità
di sviluppo, è
sempre più
forte e
pressante,
mettendo in
evidenza una
sensibilità di
tale ambito
anche rispetto
agli
arretramenti
periodici o
stagionali
della stessa
linea di riva.
Tralasciando i
grandi temi
planetari
legati
all’effetto
serra che
esulano dalla
presente
operazione, le
principali
azioni di tipo
attivo e
passivo che
possono essere
intraprese,
sono così
sintetizzate:
Fenomeni
legati allo
sviluppo
|
Vulnerabilità
sulla fascia
costiera
|
Azioni
attive tipo
|
Azioni
passive tipo
|
aumento
della CO2
nell'atmosfera
|
innalzamento
del livello
medio marino
eventi
meteo-marini
estremi
|
(NON
CONSIDERARATE
IN BEACHMED-e)
|
innalzamento
della fascia
costiera
mediante
ripascimento
|
minore
apporto di
sedimenti da
parte dei
corsi d'acqua
|
erosione
dei litorali
abbassamento
dei fondali
denaturalizzazione
dei fondali sottocosta
|
recupero
totale o
parziale del
trasporto
solido
naturale
|
recupero
dei litorali
persi mediante
ripascimento
morbido o
protetto
|
smantellamento
delle
strutture di
difesa
naturali
|
rosione
dei litorali
denaturalizzazione
dei fondali sottocostae
del paesaggio
litorale
|
ricostruzione
delle zone
dunarie e
delle praterie
di posidonia
|
protezione
delle zone
dunarie e
delle praterie
di posidonia
|
inserimento
di
infrastrutture
costiere
|
erosione
dei litorali
Denaturalizzazione
dei fondali sottocosta
|
progettazione
attenta ai
fenomeni
erosivi
indotti
|
difesa
dei litorali
esposti ad
erosione
mediante
ripascimento
morbido o
protetto
recupero
del materiale
sabbioso
intercettato
|
Sulla base
di un tale
schema
l'operazione BEACHMED-e
è stata
strutturata in
tre linee
d’azione,
denominate
COMPONENTI,
finalizzate
all'individuazione
di strumenti
specifici di
contrasto alle
vulnerabilità
indotte
e da mettere a
disposizione
delle
Ammininstrazioni:
- progettazione
e
realizzazione
di strumenti
tecnici
per la
caratterizzazione
del fenomeno
erosivo su
scala europea
e per
l’impiego
sostenibile
delle risorse
- individuazione
di strumenti
per la
gestione
del rapporto
tra lo
sviluppo del
territorio
urbano e le
zone
morfologicamente
sensibili in
relazione al
rischio di
mareggiate e
di erosione
- individuazione
di strumenti
normativi ed
organizzativi
per la
definizione,
la
regolamentazione
e la gestione
della difesa
delle coste da
parte di tutti
i soggetti
coinvolti
(pubblici e
privati)
Per
ciascuna di
queste
Componenti
sono state
individuate
delle MISURE
specifiche che
approfondiscono
le
tematiche,
individuando
preliminarmente gli
obiettivi
che si
intendono
perseguire
nell'ambito di
ciascuna di
esse da parte
delle
Amministrazioni
coinvolte.
L'elenco delle
MISURE e degli
obiettivi
associati è
disponibile
nel Rapporto
degli
Obiettivi.
Il Funzionamento dell'Operazione
L'Operazione
BEACHMED-e è
stata
concepita come
un'Opeazione
Quadro
Regionale
secondo i
criteri
fissati dal
Programma
INTERREGIIIC.
Le
Amministrazioni
che hanno
aderito
all'Operazione
e che
attualmente
costituiscono
il
partenariato
OCR (Opération
Cadre
Régional),
hanno il
compito di
definirie e
circostanziare
un insieme di
tematiche di
stretto
interesse
sull'argomento
( MISURE ) e quindi di far eseguire gli studi
corrispondenti
(SOTTOPROGETTI)
da
partenariati
costituiti da
Soggetti
Pubblici
(Università ,
Istituti di
ricerca,
Amministrazioni
locali, ecc.).
Più in
particolare,
una volta
definite le MISURE e gli obiettivih che le Amminstrazioni
OCR intendono
perseguire per
ciascuna di
esse, si
procederà ad
una Bando
Pubblico per
selezionare ed
individuare le
proposte
specifiche su
come
raggiungere
gli obiettivi
prefissati per
ciascuna
MISURA. Le
proposte
verranno
elaborate da
altrettanti
partenariati
costituiti da
Soggetti
Pubblici che
dovranno aver
d'apprima
manifestato il
loro interesse
a partecipare
all'iniziativa
(Bando per la
Manifestazione
di Interesse),
dimostrando la
propria
competenza
nelle materie
trattate. Una
volta
accettata la
candidatura
dei Soggetti
Pubblici da
parte delle
Amministrazioni
che
costituiscono
il
partenariato
OCR (Comitato
di
Pilotaggio),
si invitano
gli stessi
Soggetti
Pubblici a
costituire
adeguati
partenariati
(PARTECIPANTI)ed
a presentare
una proposta
di
SOTTOPROGETTO
per le MISURE di interesse. Le proposte di
SOTTOPROGETTO
saranno
esaminate e
selezionate
dalle
Amministrazioni
OCR e
quindi ufficialmente
approvate. I
partenariati
PARTECIPANTI
saranno
rappresentati
da un Capofila
Partecipante
ed opereranno
sotto il
coordinamento
di RESPONSABILI di MISURA individuati dalle
Amministrazioni.
I
SOTTOPROGETTI
saranno
approvati,
nelle loro
diverse fasi
di
attuazione,dai
COMITATI DI COMPONENTE in linea tecnica e poi
in via
definitiva dal
COMITATO DI
PILOTAGGIO
anche per
quanto
riguarda gli
aspetti di
rendicontazione.
Per un quadro
sinottico
dell'intera
organizzazione
dell'operazione
si rimanda
all'organigramma.